mercoledì 3 dicembre 2008

dramm in italy: only

Logofagia
Personaggi:
z
x

Atto1
Interno di un ufficio.
Una grossa scrivania occupa il 50% dello spazio scenico (qualunque esso sia).
Un uomo sulla sessantina di anni è seduto su una poltroncina stretta e alta dietro la scrivania.
Una pila di lettere a sinistra, una montagnetta di lettere a destra. su un vassoio.
Una bottiglia d’acqua di vetro e un calice sono davanti
Un cestino della spazzatura davanti alla scrivania.

X: prendo a sinistra, leggo. A volte butto al centro, canestro, o timbro e lascio a destra.
Prende una lettera l’annusa accuratamente la legge fa una smorfia di disapprovazione, la sta per buttare nel cestino… in quel momento entra un postino.
Sale sulla scrivania e avvicinandosi li chiede:
Z: Prende qualcosa oggi?
X: Direi che ne ho abbastanza, ma…se c’è qualcosina di speciale…
Z: un paio di traslochi, uno sconosciuto e una ritrovata del 1964
X: valà!, quella del ’64 però mi sembra appetitosa.(sottovoce valutando l’informazione) io avevo 20 anni… (alza la voce) Di quale mese è?
Z: settembre
X: hummm, (chiudendo gli occhi mentre appoggia il mento sulla mano) giusto. La prendo, quanto?
Z: 3 timbrate e una busta da canestro
X: vi siete montato la testa?
Z: beh 3 timbrate e basta!
X: ummm, vabbè affare fatto.(sceglie accuratamente 3 lettere dalla montagnetta e gliele porge)
Il postino le intasca ed esce mormorando sotto voce indignato – anch’io ne ho bisogno…
X prende la lettera del ’64 la odora, la guarda estasiato, muove la bocca come pregustando…
-Settembre del 1964, mittente Milano (volge lo sguardo in alto), perché no? (afferma con la testa).
La apre, legge per se muovendo le labbra, man mano che va avanti la sua faccia diventa compiaciuta, ogni tanto alza la voce e si sentono frasi della lettera:
- “(legge in silenzio), mi dispiace sia finita così (X annuisce) dopo questi mesi intensi, di amore sincero (muove la testa non molto convinto), (legge in silenzio)… ma il ricordo di noi due, quel fine di settimana a Parigi (X sorride entusiasta) rimarranno sempre in me indelebili nel tempo, tua La Rosa”.
X si asciuga una lacrima e con un gesto deciso la mangia di un boccone.
Rimane per un attimo a digerire con le mani sullo stomaco.
- Cara la mia La Rosa, (emozionato) anche per me rimane il ricordo intenso di quel Parigi assieme.- (Prende la busta e la getta nel cestino).- Canestro!
Rutta – Devo dire che il ‘64 è quasi a posto! Beve un bicchierino d’acqua.
Buio.

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