giovedì 25 dicembre 2008

night blue little flower

Se me ocurre pero no ocurre se escurre en clave de Re.
La pared de las promesas y un cadàver en exposiciòn
esa extraña estética cristiana.
Hay algo que ronda, un pàjaro carroñero,
estoy en el ramo, hay muchas flores,
yo busco la azul, la flor azul de la noche...
hoy mi yo puzzle no encastra las palabras,
escribo entonces los silencios.
Mi sovviene ma non viene, sviene.
Il muro degli ex voto e un cadavere in esposizione
strana estetica cristiana.
C’è qualcosa che gira attorno, un passero avvoltoio,
sono sul ramo, ci sono tanti fiori
io cerco quella blu, il fiore blu della notte…
oggi il mio io puzzle non incastra parole
perciò scrivo i silenzi.

mercoledì 24 dicembre 2008

still grey

ser un poco cada uno, para confirmar la unidad fragmentada. Pero... ser significa buscar, andar, la pregunta serìa hacia dònde o es necesario el movimiento?
essere un po' ogniuno, per confermare l'unità frammentata. Però...essere significa cercare, andare, la domande sarebbe verso dove o c'è bisogno del movimento?

martedì 23 dicembre 2008

people

La gente se me mezcla, fisonomias que aparecen deambulando y no se de 'donde' son o si en realidad son y no se parecen.
Nombres, caras, enjambres de imagines que se entrecruzan. Identidades fijadas solo en los recuerdos, en esos momentos petrificados en continua mutaciòn.
La gente me si mescola, fisionomie che compaiono ambulanti e non so da ‘dove’ sono o se in verità sono e non assomigliano.
Nomi, facce, matasse di immagini che si incrociano. Identità fisse solo nei ricordi, in quei momenti pietrificati in continua mutazione.

lunedì 22 dicembre 2008

remember to too much

muge el viento dentro y tras la puerta que me sirve de fondo en ésta imàgen,
en ésta figura momentanea (...)
luego hablé y hablé de una puerta hermosa de un camino bello que vislumbré,
solo desde el recuerdo, acorazada en la nostalgia
ulula il vento dentro e dietro la porta che funge da sfondo in questa immagine,
figura momentanea (…)
dopo parlai parlai di una porta bella, di un bel cammino che “vislumbré” solo dal ricordo
corazzata nella nostalgia

sabato 20 dicembre 2008

red ballon

el globo sube y me siento reina
puff
fantasia me siento sierva.
sale il palloncino mi sento regina
puff
fantasia mi sento serva.

venerdì 19 dicembre 2008

just a bag

una tijera corta una cartera
huye la tijera
cae la cartera
pum
se abre,
escapan botones del bolsillo con cierre,
tosen pañuelos engripados,
la agenda confundida presencia
rebeliòn de direcciones
nombres que se llaman
telefonos que no responden,
las monedas ejecutan una melodia caòtica,
las gafas miran, desconociendo,
el algodon que absorve aceite de la vereda
un paio di forbici tagliano una borsa
fuggono le forbici
cade la borse
pum
si apre,
scappano bottoni dalla tasca con cerniera,
tossiscono i fazzoletti influenzati,
l'agenda confusa assise a
la ribellione degli indirizzi
nomi che si chiamano
telefoni che non rispondono,
le monetate suonano una melodia caotica,
gli occhiali guardano, misconoscendo,
il cottone che assorbe l'olio dal marciapiedi

giovedì 18 dicembre 2008

caffè condiviso café compartido coffe together

la vuelta de la hojita
acto inerte sin sentido,
el tiempo no es regular
24 horas no son 24 horas
un mes es largo es corto.
mas que el fluir del tiempo
el fluir de la sangre,
tiempo: un cafe en un bar.
girare la paginetta
atto inerte senza senso,
il tempo non è regolare
24 ore non sono 24 ore
un mese è lungo è corto.
più che il fluire del tempo
il fluire del sangue,
tempo: un caffè nel bar.

mercoledì 17 dicembre 2008

so puzzle

...uno se va construyendo, como una especie de puzzle y hay piezas elejidas y otras no tanto, pero hay piezas, articulaciòn de pedazos, instantes
entonces
que el rompecabezas que soy esté compuesto por piezas que te incluyen
puede significar mucho o tal vez nada.
... uno si costruisce come una sorta di puzzle, c'è ne sono tessere scelte e altre non scelte, però tessere, articolazioni di pezzi, istanti
allora
che il rompicapo che sono sia composto da tessere che ti includono
può significare molto o forse niente.

martedì 16 dicembre 2008

rewriting Prevert

“y lloré
La cara con las manos
Y me cubrí sin mirarme
Sin decir palabra
Bajo la lluvia
(Y) se marchó
Porque llovía
El impermeabile
Se puso
El sombrero
Se puso
Se puso de pie
Sin mirarme
Sin hablarme
En el cenicero
Volcó la ceniza
De humo
Hizo anillos
Encendió un cigarrillo
Sin hablarme
Dejó la taza
Bebió el café con leche
Lo revolvió
Con la cucharilla
En el café con leche
Echó azúcar
En la taza de café
Echó leche
En la taza
Echó café.”
"E piansi
la faccia con le mani
e mi coprì senza guardarmi
senza pronunciare parola
sotto la pioggia
(e) se ne andò
Perché pioveva
L’impermeabile
Indossò
Il cappello
Indossò
Si alzò
Senza guardarmi
Senza parlarmi
Nel posacenere
Fece cadere le ceneri
Di fumo
Fece anelli
Accese una sigaretta
Senza parlarmi
Lasciò la tazza
Bevé il caffelatte
Lo girò
Con il cucchiaino
Nel caffelatte
Versò lo zucchero
Nella tazza di caffelatte
versò latte
Nella tazza
versò caffè."

lunedì 15 dicembre 2008

rewriting 'waiting for godot'

"ayer su criado lo atacò
-no lo soportan!
pegarle patadas
jamàs se defiende
No comprendo,
no recuerdo haberme encontrado.
salir de dudas,
- usted veìa!
Se aparta, se levanta:
- a dònde se dirije?
- no me preocupo por eso
- Estragòn, anda, no vale la pena patearlo.
- querìa enjuagarle las làgrimas."
" ieri il suo servo lo ha aggredito
- non lo sopportano!
dargli dei calci
mai si difende
Non capisco,
non ricordo di essermi ritrovato.
Uscire dai dubbi,
- lei vedeva!
Si allontana, si alza:
- dove va?
- non mi preoccupa affatto
- Estragon, dai, non ne vale la pena picchiarlo.
- volevo asciugarli le lacrime."

domenica 14 dicembre 2008

sabato 13 dicembre 2008

confess

tutte le parole qui
sono storia
storia di pezzi
i miei
todas las palabras aqui
son historia
historia de pedazos
los mios

venerdì 12 dicembre 2008

can't translate

Ayà ya yovìa
y yo yoraba
ayer yo yo
ya ya yo-ver.
La aya yoraba
ayer yovìa
yo-ver ayà, ayer.

giovedì 11 dicembre 2008

Manifesto Fiera del Libro di Bogota, Colombia

Afiche Feria del Libro de Bogotà, Colombia

mercoledì 10 dicembre 2008

act or

pues parece que alguna vez pensé
que saltar era muerte,
pues parece que pense
que saltar era vida,
pues parece que solo pienso
y no salto
serà lo que parece?
sembra poi che certa volta ho pensato
che saltare fosse morte,
sembra poi che ho pensato
che saltare fosse vita,
sembra poi che solo penso
e non salto,
sarà poi quel che sembra?

martedì 9 dicembre 2008

sound of

La rata mata al azar
Peste en el este
sin fin
con voz, con vos
uhhhhhhhhhhhhhhhhhh
Il rato uccide il caso
Peste nell'este
senza fine
con voce, con te
uhhhhhhhhhhhhhh

sabato 6 dicembre 2008

cave canem

Cuidado con el perro
te puede morder
y te vas a joder
con la rabia no
se juega ella juega.
cuidado con la rabia
mas que con el perro.
Attenti al cane
ti può mordere
e rimani fregato
con la rabbia non
si gioca essa gioca.
attenti alla rabbia
più che al cane.

venerdì 5 dicembre 2008

to her

Estapedia quela
queria labuela
elcielo tieneventana
abieral mal
cerradal mal
elcielo estaca
atacal cual.
Questachiedeva chela
voleva lanonna
ilcielo halafinestra
apertal male
chiusal male
ilcielo èqua
attacal quale.

giovedì 4 dicembre 2008

yesterday and now

cuando cantan las entrañas
de mi mundo perceptivo
cuando murmuran despacio
mis corrientes de arte liquido,
cuando bebo del rocio
el mar y el cielo entreunidos,
cuando camino
cuando corro
cuando abro los ojos
cuando vivo
quando cantano le viscere
del mio mondo percettivo
quando mormorano adagio
le mie correnti d’ arte liquido,
quando bevo dalla brina
il mar e il cielo impastati,
quando cammino
quando corro
quando apro gli occhi
quando vivo

mercoledì 3 dicembre 2008

dramm in italy: only

Logofagia
Personaggi:
z
x

Atto1
Interno di un ufficio.
Una grossa scrivania occupa il 50% dello spazio scenico (qualunque esso sia).
Un uomo sulla sessantina di anni è seduto su una poltroncina stretta e alta dietro la scrivania.
Una pila di lettere a sinistra, una montagnetta di lettere a destra. su un vassoio.
Una bottiglia d’acqua di vetro e un calice sono davanti
Un cestino della spazzatura davanti alla scrivania.

X: prendo a sinistra, leggo. A volte butto al centro, canestro, o timbro e lascio a destra.
Prende una lettera l’annusa accuratamente la legge fa una smorfia di disapprovazione, la sta per buttare nel cestino… in quel momento entra un postino.
Sale sulla scrivania e avvicinandosi li chiede:
Z: Prende qualcosa oggi?
X: Direi che ne ho abbastanza, ma…se c’è qualcosina di speciale…
Z: un paio di traslochi, uno sconosciuto e una ritrovata del 1964
X: valà!, quella del ’64 però mi sembra appetitosa.(sottovoce valutando l’informazione) io avevo 20 anni… (alza la voce) Di quale mese è?
Z: settembre
X: hummm, (chiudendo gli occhi mentre appoggia il mento sulla mano) giusto. La prendo, quanto?
Z: 3 timbrate e una busta da canestro
X: vi siete montato la testa?
Z: beh 3 timbrate e basta!
X: ummm, vabbè affare fatto.(sceglie accuratamente 3 lettere dalla montagnetta e gliele porge)
Il postino le intasca ed esce mormorando sotto voce indignato – anch’io ne ho bisogno…
X prende la lettera del ’64 la odora, la guarda estasiato, muove la bocca come pregustando…
-Settembre del 1964, mittente Milano (volge lo sguardo in alto), perché no? (afferma con la testa).
La apre, legge per se muovendo le labbra, man mano che va avanti la sua faccia diventa compiaciuta, ogni tanto alza la voce e si sentono frasi della lettera:
- “(legge in silenzio), mi dispiace sia finita così (X annuisce) dopo questi mesi intensi, di amore sincero (muove la testa non molto convinto), (legge in silenzio)… ma il ricordo di noi due, quel fine di settimana a Parigi (X sorride entusiasta) rimarranno sempre in me indelebili nel tempo, tua La Rosa”.
X si asciuga una lacrima e con un gesto deciso la mangia di un boccone.
Rimane per un attimo a digerire con le mani sullo stomaco.
- Cara la mia La Rosa, (emozionato) anche per me rimane il ricordo intenso di quel Parigi assieme.- (Prende la busta e la getta nel cestino).- Canestro!
Rutta – Devo dire che il ‘64 è quasi a posto! Beve un bicchierino d’acqua.
Buio.

martedì 2 dicembre 2008

corto

ideas malditas carceles tiranas reinas

idee maledette carceri tirane regine

domenica 30 novembre 2008

strange translate

las letras que componen el nombre que designa el lugar donde naci
son acaso diferentes de las que componen el lugar donde no naci?
le lettere che formano la parola che nomina il luogo della mia nascita
sono casomai diverse di quelle che formano il luogo dove non sono nata?

giovedì 27 novembre 2008

discorrere discurseare

Appunti quotidiani per un esercizio di drammaturgia

Ho sentito ‘il compito ’ al telefono venerdì sera.
Alla seconda frase ascoltata ho percepito qualcosa di conosciuto e mi si è raffigurata la desolazione.
Ho chiesto –Cronache Marziane?- e mi son sentita rispondere –la marziana sei tu -.
Cinque minuti dopo ho acchiappato il libro con l’unico braccio a disposizione, mia figlia approfittava di un passaggio offerto dall’altro.
Lo sfogliare di un monco può portare ad approssimazioni proficue, cercavo ‘dolce cadrà la pioggia ‘ e invece ‘le città silenti ’ si son pietrificate nel mio sguardo.
Poi la cena e tutto si è diluito per ricomparire come un treno veloce-di carrozze-agganciate quando il sonno si fissava su di lei, la piccola.
(...)
Il testo di partenza rimane sempre come l’ecco di quell’ascolto.
Mi lascio attraversare di questo flusso che ahimé temo fugga.
‘Sognando gli androidi con pecore elettroniche ‘ (Blade runner) compare facendo presente un nodo possibile: la sensibilità delle macchine in una società che appartiene ormai solo quasi a loro.
L’uomo già non più padrone del proprio respiro trasferisce queste ‘dono’- capacità alla cosa/oggetto il quale crede non potrà usufruirne.
L’uomo allora fuggiasco intrappolato nel paradosso artefice-vittima genera una realtà alla quale non appartiene più, una realtà che prescinde di lui.
Anche ‘ 1984 ‘ sbuca con la problematica della realtà o del suo sfalsamento all’inverosimile;e ‘Cecità’ di Saramago per poi finire in quello spettacolo francese senza attori con i volti progettati sulle forme di resina che parlavano gesticolando di un gruppo di ciechi visto a Modena, … e ancora i ciechi…
L’unica realtà possibile è quella delle cose, carenti di universali e senza pretesa di comunicazione.
La cosa in sé e per sé.
A questo punto, e questo è letteratura ipotesi di, la contaminazione tra uomo e cosa avviene .
Loro s’ impregnano di umanità, ma restano fedeli alla propria ‘essenza’(?), rimangono l’ultimo appiglio possibile sorta di superstiti dopo una Babele sterminatrice.
Muti testimoni protagoniste del racconto del dopo umano.

Il flusso riprende oggi dopo un sabato carente di ogni indizio, lei la piccola parla ancora uno esperanto indecifrabile e io mi trovo a cercare di decifrare il mio in questo possibile inizio di storia.

Apuntes cotidianos para un ejercicio de dramaturgia

Escuche “la tarea” al telefono el viernes a la noche.
A la segunda frase presenti algo conocido e imagine la desolacion.
Pregunte _Cronicas Marcianas?- y senti que me respondian – la marciana eres tu.
Cinco minutos despues agarre el libro con el unico brazo a disposicion, mi hija ocupaba el otro.
El hojear de un manco conlleva a veces suertes provechosas, yo buscaba “dulce caera la lluvia” y en vez “las ciudades …” se petrificaron bajo mi mirada.
Luego la cena y todo se diluyo para luego reaparecer como un tren veloz de vagones enlazados cuando el sueño se fijaba sobre ella, la pequeña…
(…)
El texto de origen queda siempre como un eco de aquel sentir.
Me dejo atravesar de este flujo que ay temo escape.
“Sueñan los androides con ovejas electronicas” aparece presentando un nudo, nexo posible: la sensibilidad de las maquinas en una sociedad que casi hoy pertenece a ellas.
El hombre no mas dueño del propio respiro transfiere el don a la cosa-objeto pensando que éste es impasible.
El hombre fugitivo ahora y entrampado en la paradoja victima -demiurgo genera una realidad que no le pertenece ya , una realidad de la cual queda afuera.
En “1984” tambien esta el problema de la realidad y su falsificacion continua e inverosimil. “Ceguera” de Saramago y ese espectaculo frances sin actores con caras proyectadas sobre formas de resina que hablaban gesticolando representando un grupo de ciegos visto a Modena… y aun ciegos…
Unica realidad posible es maybe la de las cosas, que carecen de universales y no pretenden comunicar.
La cosa en si y por si misma.
A esta altura y esto es literatura ipotesi de, la contaminacion entre hombre y cosa sucede.
Las cosas se embeben de humanidad quedandose si fedeles a la propia esencia (?), se trasforman en el ultimo pasamanos posible como dignos sobrevivientes a Babel esterminadora.
Testigos mudos protagonistas de la historia despues del humano.

El flujo retorna hoy luego de un sabado sin indicios, ella la pequeña habla aun un esperanto indescifrable
Y yo intento descifrar el mio en este posible inizio de historia.

mercoledì 26 novembre 2008

no di

con tutta 'sta isteria collettiva
la mia isteria si annodava perfettamente
sono nodi quel che cerco?
no, "pues sigamos"
con toda esta histeria colectiva mi histeria se anudaba perfectamente
son nudos lo que busco?
no, pues sigamos

lunedì 24 novembre 2008

fly to

dias de palabras voladoras...
no hay testimonio escrito solo yo
giorni di parole che volano...
non c'è testimone scritto solo io

domenica 23 novembre 2008

muro

jugando a ser la princesa del viento la princesa del frio
cuadrado rojo delante olor a perro
ser por contraste, dia frente a la noche, ser dia noche y ausencia
muge el viento dentro y tras la puerta que me sirve de fondo en esta imagen,
en esta figura momentanea
giocando ad essere la principessa del vento la principessa del freddo
quadrato rosso davanti odore di cane
essere per contrasto, giorno di fronte alla notte,
essere giorno notte e assenza
urla il vento dentro e dietro la porta che mi serve come sfondo a questa immagine
a questa figura momentanea

sabato 22 novembre 2008

be

querer estar y ser, querer permanecer para sentirme ser.
momento unico de eleccion, situarse en el abismo de la nada con direccion al uno...
voler stare ed essere, voler permanere per sentirmi essere.
momento unico di elezione, situarsi nell’abisso del nulla con direzione all’uno…

venerdì 21 novembre 2008

giovedì 20 novembre 2008

Lazarena (lazaro+nazarena)

La clochard que hoy soy
se llama asi: Lazarena.
quien es la que resucita a veces?
la clochard o mis otros yoes?
La clochard che oggi sono
si chiama così: Lazarena.
chi è quella che a volte resuscita?
la clochard o i miei altri io?

mercoledì 19 novembre 2008

to palabras mas

Se abren grandes muy grandes
los ojos mis ojos
los pàrpados mios,
entra el aire del mundo
entra inunda allana
aqui dentro,
se hinchan los globos
estallan,
yo ya vacia
no miro mas dentro.
Si aprono grandi grandi
gli occhi i miei occhi
Le palpebre mie,
entra l’aria dal mondo
entra inonda e appiatta
qui dentro,
si gonfiano i globi
scoppiano,
e io vuota già
non guardo più in dentro.

martedì 18 novembre 2008

cronic to again

30 grados a la sombra, ciudad gritona,
pocas reglas, tanto honor,
alfombra de caca a ratos
olor pino pis sal.
Luego de la tormenta calma abulica
gris metal fundido mar densidad tal
dos pescan pescados prohibidos
‘giuly je t’aime a la folie’ muro.
Un velero a vela muerta
avanza
una silla de ruedas-traccion a sangre
pie mas pie sin brazos ni abrazos
avanza,
virgenes santas y rosalias
cachorra ha visto el mar
y eso basta.
Gomeros santaritas eucaliptus magnolias
hoy y hasta que la masa invada
playas mugre llenas de fetiches posibles
desmembrados espectantes
victimas antes germenes despues
talvez totems de yoes demiurgos.
Higo de india deshidratado en la orilla,
carcazas olvidadas, pequeñas boyas
que predicen y yacen flotando
sobre la arena caliente-quemada
cansada de carnes asadas-cuerpos hinchados
Sobre otro muro,
‘cielo terra sole mare
più di te principessa (princi persa)
non possono incantare”
palermo?
PNOB&c
30 gradi all'ombra, città 'urlona',
poche regole, onore tanto,
moquette di cacca a tratti
odore pino orina sale.
Dopo la tempesta calma abulica
grigio metallo fuso mare densità tale
due pescano pesci proibiti
‘giuly je t’aime a la folie’ muro.
Una barca a vela morta
avanza
una sedia a rotelle-trazione a sangue
piede più piede senza braccia ne abbracci
avanza,
vergini sante e rosalie
‘cachorra’ ha visto il mare
questo conta e basta.
‘Gomeros’ buganvillee eucalipti magnolie
oggi e fino che la massa invada
spiagge sudicio piene di feticci possibili
smembrato pubblico
vittima prima seme dopo
forse totems di tanti io demiurghi.
Fico d’india disidratato in riva,
carcasse dimenticate, piccole boe
che predicono, e giacendo galleggiano
sull’arena calda-brucciata
stanca di carne cotta-corpi gonfi.
Su un’altro muro,
‘cielo terra sole mare
più di te principessa (princi persa)
non possono incantare”
palermo?
PNOB&c

lunedì 17 novembre 2008

a e i o u

andale anima arriva ansimante
esci egregria emerita eunuca
io
onoro oscura ora orgasmica
unica unta udita unità
andale alma acercate ansiando
échate egregia emerita eunuca
yo
(h)onro oscura (h)ora orgasmica
unica unta udita unidad

domenica 16 novembre 2008

giovedì 13 novembre 2008

mercoledì 12 novembre 2008

short too

donde se plasma mi sombra hoy?
se que me movi, pero aun no dejo huella

dove si foggia oggi l’ombra mia?

so di essermi mossa ma non lascio ancora traccia


lastima que sea otoño y yo caiga en la ignorancia

peccato che sia autunno e io cada nel ignoranza

a veces no se para donde ir mas alla de que lo sepa

a volte non so verso dove andare aldilà di saperlo

se que tengo olor a podrido pero tambien a magnolias.

quiero sentir mis doscientos olores sin discriminarme
so di aver odore putrido ma anche profumo di magnolie

voglio sentire i miei duecento odori senza discriminarmi

martedì 11 novembre 2008

bodywrite

to migrate

mi ci son voluti ben nove anni per capire che i mandarini si mangiano a natale,
un po' di meno per sapere che le clementine non hanno i semini: Ibride.
nueve años tarde en entender que las mandarinas se comen en navidad,
en poco menos supe que las "clementine" no tienen semillas: Hibridas.

lunedì 10 novembre 2008

to an old cronic

cronica interruptus

sin nada que cronicar

doy inicio a ésta crònica

sincronica con los no tiempos

y acronica con las palabras

los arquitectos de estas selvas no arquitectan

(…)

Enciendo una luz en la noche

y pierdo las estrellas.

Hoy en un cruce

gritos de una mujer como si la muerte

un bip bip de un movil que se descarga

y pienso si no sere yo aunque inmovil.

Los espejos todos rotos

pero la mujer refleja.

La cachorra duerme un sueño fragmento,

la cachorra hoy es otra

y debo seguir viviendo.

Grita , grita ella con la moto a un costado

alguien la alza y quizas si sangre.

Cruzando yo sin accidente quisiera gritar

gritar tan fuerte.

PNOB&C

cronica interruptus

senza nulla da “cronicare”
inizio questa cronica
sincrona con i non tempi
e a-cronica con le parole;
gli architetti di queste foreste non architettano;
(…)
Accendo una luce nella notte
e perdo le stelle;
oggi in un incrocio
urli di donna come se la morte,
un bip bip di un tel. mobile scarico,
e penso se non sarò io anche in – mobile;
gli specchi tutti rotti sono,
ma la donna specchia.
La cucciola dorme un sonno frammento,
la cucciola oggi è l'altra
e devo comunque vivere.
Urla, urla lei con la motocicletta di fianco
qualcuno la alza e magari se sangue;
attraverso io senza incidente, vorrei urlare
urlare così forte.
PNOB&C



domenica 9 novembre 2008

to filastroc

mande mi alma a comprar
gotas de lluvia
migas de pan,
y un pez nada en el agua
un pajaro todo en el aire;
por ahi pasa un hombre
nada todo agua y aire
achis!
mandai mia anima a comperare
gocce di pioggia
briciole di pane,
e un pesce nuota*/niente in acqua
un uccello tutto in aria;
passa da lì un uomo
niente tutto acqua e aria
etcih!

*(in spanish gioco di parole nada:nuotare e niente)

sabato 8 novembre 2008

to poem like a

Scrivo perché il sole riscalda
e ho freddo,
scrivo per l’aroma della torta appena sfornata
e ho fame,
scrivo perché non so parlare dicendo,
perché gli scarabocchi sono sotto giudizio.
Escribo porque el sol calienta
y tengo frio,
escribo por el aroma de la torta que sale del horno
y tengo hambre,
escribo porque no se hablar diciendo,
porque los garabatos estàn siendo judicados.

venerdì 7 novembre 2008

to poem again

Tengo que hablar de ella
porque el yo es narcisismo.
Ella sangra las sangres linyeras
de casa caliente comida cama abrazo.
Ella sangra.
Devo parlare di lei
perchè l'io è narcissismo.
Lei sanguina sangue barbona
di calda casa cibo letto e abbraccio.
Lei sanguina.

to poem //or something like this

Quando la uccideranno
PUM
uscirà dai buchi un brodo
caldo di lettere e sangue;
le lettere in vita
non coagulavano intellegibili:
una dislessia dell'anima
dell'animal forse
quando la mataran
PUM
saldra' de los agujeros
un caldo caliente
de letras y sangre;
las letras, mientras vivia,
no coagulaban intelegibles:
una dislexia del alma
del animal talvez

giovedì 6 novembre 2008

porque va perchè va

a place before Babel is have to be something like
suoni che raccontano senza ombre
senza soggetività
poche parole poche
ma uniche
ho ricevuto tante mail dopo le parole mandate
non lo aspettavo mica
provo a fare una piazza
una sorta di "yes oui are" aldilà delle bandiere
la bancarella is on
si recita a viscere
yourwelcome
a place before Babel is have to be something like
sonidos que cuentan sin sombras
sin subjetividades
pocas palabras pocas
unicas
he recibido muchas mail despues de las palabras mandadas
no lo esperaba
pruebo a hacer una plaza
una especie de "yes oui are" lejos de las banderas
el puestito is on
se interpreta a tripas
yourwelcome

4novembre2008

La notte scorsa è stata una notte in bianco e nero.
In bianco perché quasi non ho dormito, in nero perché alle 5 e 10 mi sono alzata e acceso il computer.
Dieci minuti erano passati da quando Obama era stato ufficialmente dichiarato presidente degli States.
Da tempo non realizzo azioni politiche se mai si può dire le abbia realizzato.
Ma questa notte l’emozione mi assalì, ho sentito che forse per l’occidente ci sono ancora possibilità. Come se la pulsione sacra e primitiva che nutre il nostro più recondito essere in questi attimi se fosse fatta sentire.
Gente che piange, che sogna, gente che confonde i colori e li rimescola cercando di creare una tavolozza nuova.
Mi viene in mente Papà Carlos che piange quando Peron morì. Lui non era mai stato peronista.
La sensazione di vivere un momento di emozione collettiva dove in molti si denudano.
La bellezza di questo uomo, oggi presidente del paese più potente al m ondo che guarda negli occhi sua moglie e la bacia intimamente sul palco.
Non so dove andiamo. I guru non esistono.
Pero se Obama fu eletto presidente forse in noi ci sono tante cose vive che ancora pulsano per uscire e perché non lasciarle uscire, perché non darci il permesso di Vivere? La noche pasada fue una noche en blanco y en negro.
En blanco porque casi no dormi, en negro porque a las 5 y 10 de la maniana, hora italiana,prendi la computadora.
Diez minutos despues que proclamasen oficialmente vencedor de las elecciones
presidenciales USA a Obama.
Hace tiempo que no realizo acciones politicas, en realidad pocas en pasado he realizado.
Pero hoy a la noche me inundo la emocion de sentir que para el occidente quizas aun haya posibilidades. Como si aun la pulsion sacra y primitiva que motiva nuestro mas ‘recondito’ ser
en estos segundos se hiciese sentir. Gente que llora, gente que sueña, gente que confunde los colores, y los remezcla para intentar crear una paleta nueva.
Me viene la imagen de papa Carlos llorando cuando murio Peron, el nunca fue peronista.
La sensacion de vivir un momento de emocion colectiva, donde muchos se desnudan.
La belleza de ese hombre, presidente hoy del pais mas potente, que besa a su esposa, que la mira a los ojos.
No se donde vamos. Los gurus no existen.
Pero si Obama fue electo presidente quizas en nosostros hay tantas cosas vivas que pulsan por salir Porque no las dejamos brotar y nos damos el permiso de Vivir?

sabato 1 marzo 2008

TO SIT DOWN

CRONICAS DEL COCHECITO

Cronica 15
De paso por la ciudad en que vivo,
una hora entre tren y tren
sin vinculos ni huellas
como una turista de ojos libres
miro.
Una iglesia San Camilo reza
cola hacen los que creen
para comer un cuerpo souvenir deshidratado,
la voz entre andenes megafona:
bolsos abandonados presuntos homicidas
luego
dios espera en la capilla,
quizas todo este conectado.
Busco a Edward H. entre los bares
ni indicios veo,
vidriera que observa soy entonces
bebo un cafe adornado
En mi bolsillo un tal Ernest H.
me dice hoy de no temer la muerte;
pues solo sentir los brazos; los mios quisiera.
Un hombre pasa con una valija
luego pasa un hombre con una valija ,
ritmos de corazon arritmico
el suicidio de un antepasado
invita las generaciones sucesivas
las seduce las contamina.
El alma errante asustada
espectro en la ciudad acalambrada
que deja ver las costillas flacas
gustosas para no amantes
de fotos ya publicadas.

PNOB

Cronica 14
Sed de contar
que en este lugar
hay una academia
con gente que usa medias
tambien en verano
y traje sudado.
Todo lo saben todo
y yo casi ignoro
que aqui ellos pintan
la suerte de todos;
es decir de algunos
que quieren jugar
a dibujar diablos
que saben de sal.
Hombres y señoras
con tantos años ya
de repetir esa misma
misma vanidad
Olvidados hoy de la tela blanca
del inizio con atril,
trementina y añil;
hoy entre papeles muertos
ellos, ellos que eran viento.

PNOB

Cronica 13
Necesidad de desentrañar libros
meter la mano en el cuerpo papel
revolver rasguñar,
sacar masa amarilla emplombada
dejar marcos vacios
testigos de quizas cuantas palabras que contaban otras vidas.
Como cuadros inertes sin serlo
llenarlos con hoy lo mio
Temor de mis ojos temblor
cuantas manos cuantas
tocaran
cual aliento cual,
que veran que yo no veo
donde me encontraran
si sigo asi pèrdida
perdida.

PNOB

Cronica 12
El mar tinta
de plata de plomo
el mar manso
amasado por nubes,
Neptuno rey de las tinieblas espejadas,
quien es el escritor que moja hoy su pluma?

Casas provisorias de telas coloreadas
bar baño almacén
y orillas empedradas,
en una mesa redonda blanca
La Vanguardia reza titulos:
‘la infanzia es la unica patria’,
‘una mona se viste de seda’,
‘helicopteros caidos/cadaveres bienvenidos’,
‘una actriz por contrato no sera madre’.

‘Agur agur’ suena ‘chau’ en vasco
‘adeu’ en catalan,
el viento peina orgullos regionales
y flamea niños domesticados.

PNOB&c

Cronica 11
Antes de ayer un sueño
un departamento ya no nuestro,
rematado.
Ir a buscar cosas cotidianas
y otra ella igual a mi
allì,
nueva propietaria usurpadora de ajeno.
Entre como si nada y todo
fuera aun mi yo
y ella estallò diciéndose cansada
de tanta intimidad violada.
Yo tranquila creyendo le conté
que la vida mia aun dentro
ahì habitaba
que la casa no habìa sido dejada,
sino extirpada,
entonces venas latìan calientes
y organos se pisaban al caminar descuidado,
solo dejando el tiempo solo
con las visceras lamiendose
mis yoes y los anteriores despidiendose
ella
aceptando historias de tibia memoria
sin oponerse a los quizas fantasmas ya
podria
abrir puertas de armarios
mirando contemplando
no tocando .
Pues alli entendio ella
(que era un yo talvez futuro
o quizas un pasado resucitado)
que los batidos iban respetados.
Creo que desperte sin saber
quien de las dos yo era,
si la que se iba sin llevarse
o la que llegaba sin poder quedarse.

PNOB

Cronica 10
Consideraciones sobre e.ambasz

Leì su entrevista, luego.
“Lo que se cifra en el nombre”,
Emilio y Ambasz.
“-usted es argentina me dijieron…,
dios la perdone…”
“-dios nos perdone”
“-no, yo ya no tengo perdòn…”
Imagen de caudillo de provincia
con traje y pañuelo asomado,
aunque si ausente,
pelo engominado.
Esa solidez que da el norte
como sello de nacimiento
de un crecer entre soles
en espacios verdes ilimitados
invasores de lo humano
y no ya viceversa.
Despues el norte del norte,
a ultranza la rosa,
y el entorno tan igual
pero ‘sistemizado’
cemento orden y orgullo
identidad estrellada.
Arquitecturas como lengua
quien sabe si Babel no queda
anulada aplastada
por este esperanto albañil.
La casa del retiro espiritual,
y por que me vienen caballos?,
un muro una linea lo enterrado,
escalera escalones infinitos celestiales
que llevan a lo alto
para hablar con él
que quizas nos perdone el lugar
en el que soliamos jugar.

PNOB&c

Cronica 9
Al (h)orto botanico entré sin saber
porqué
encontre los mios muertos y vivos ya,
las flores de jacaranda al este y al oeste cantadas
tapizando el cemento goteado de naranjas anaranjadas ;
mi madre pronunciando con la boca dura, tendida, ojos dulces
a ga pan tuuuss… y sus magnolias robadas a arboles que las ofrecian;
el ceibo de mi tata amada y perdida
sus bananas inmaduras que apenas florecian
el palo borracho arbol que la traducia
y los cactus que daban la bienvenida;
nenufares habia de amigas que creen
una planta de cafe recuerdo de las charlas aun no paridas
el rododendro el bambu el papiro
del hombre mio hoy y no ayer y quizas talvez mañana.
Los eucaliptus los pinos que perfuman mis tripas expatriadas,
una reina estatuada austriaco napolitana
tambien ella exiliada,
custodia las semillas que un tiempo cultivaba.

PNOB&C

Cronica 8
30 grados a la sombra, ciudad gritona,
pocas reglas, tanto honor,
alfombra de caca a ratos
olor pino pis sal.
Luego de la tormenta calma abulica
gris metal fundido mar densidad tal
dos pescan pescados prohibidos
‘giuly je t’aime a la folie’ muro.
Un velero a vela muerta
avanza
una silla de ruedas-traccion a sangre
pie mas pie sin brazos ni abrazos
avanza,
virgenes santas y rosalias
cachorra ha visto el mar
y eso basta.
Gomeros santaritas eucaliptus magnolias
hoy y hasta que la masa invada
playas mugre llenas de fetiches posibles
desmembrados espectantes
victimas antes germenes despues
talvez totems de yoes demiurgos.
Higo de india deshidratado en la orilla,
carcazas olvidadas, pequeñas boyas
que predicen y yacen flotando
sobre la arena caliente-quemada
cansada de carnes asadas-cuerpos hinchados
Sobre otro muro,
‘cielo terra sole mare
più di te principessa (princi persa)
non possono incantare”
palermo?

PNOB&c

mayo2005
cronica 7
cronica interruptus
sin nada que cronicar
doy inicio a ésta crònica
sincronica con los no tiempos
y acronica con las palabras
los arquitectos de estas selvas no arquitectan
(…)
Enciendo una luz en la noche
y pierdo las estrellas.
Hoy en un cruce
gritos de una mujer como si la muerte
un bip bip de un movil que se descarga
y pienso si no sere yo aunque inmovil.
Los espejos todos rotos
pero la mujer refleja.
La cachorra duerme un sueño fragmento,
la cachorra hoy es otra
y debo seguir viviendo.
Grita , grita ella con la moto a un costado
alguien la alza y quizas si sangre.
Cruzando yo sin accidente quisiera gritar
gritar tan fuerte.

PNOB&C

abril2005
cronica 6
Se cierra la muestra con fiesta,
hay un –se dice- critico,
de nuevo ‘pez’
que nada en tierra
y menos en galeria
con mujer de panza hinchada
y 20 dias de countdown.
La obra de Tamara,
jabon blanco-limpieza etica
de dada post conceptual;
Arianna, mujer entre plexiglass,
con caras sin, tiros
e historias de mosquitos
reventados sin saber…;
Sissi con dibus japoneses
muñecas con bocas huella
y ojones de lobo esta?;
Francesca una bad painting
con tanto de ingenuidad,
mezcla de expresion y de bondad natural(?);
Martina, esta vez estando,
no esta…;
hay tambien de mis yoes con viejos laburos
aun hablantes de un tal Shank’s que,
entre franjas posa, entre mapas posa,
y encuentra una ‘ella’ en una ciudad real.
Luego de todo el hembraje,
viene un holandes con traje
y cuadros bien alarmados
por si ‘chorros’ informados.
Hay un suizo en todo esto
que combina reloj y pesto,
y te ofrece mientras fuma
un cafe sin medialunas.

PNOB&C

abril2005
cronica 5
en el parque con sol
andan cochecitos con otras cronicas,
bicicletas pedaleadas
y palomas agasajadas.
-cachora descubre el pasto-
Un gorrion con alas: dos,
todo un invierno verano,
un negro vestido de negro
y blancos en multicolor.
Mariposa blanca pasa,
un barbudo en bicicletta,
alguien lee bajo el arbol
y dos chicas toman sol.
Pasan dias o semanas
-cachorra gatea ya-
Una tarde desde la ventana
descubro la torre alegre
del cementerio de enfrente
que sonrie a la ocasion.
Tiene cara de marciano,
o de robot enyesado,
parece de un film de Disney
o de Burton tijeron.

PNOB&C


11abril2005
cronica 4
La exposicion era de uno que de apellido es ‘pez’,
y no es un pescado.
Nada por aqui y por los allas
y en su nadar:
todo lo trasforma en materia,
vomito creativo ininterrumpido
al menos parece.
Plasticos, resinas, ‘uretanos’,
traslucidos coloradisimos.
Proyectos arquitectonicos niños
de tan serios son.
Sus branquias tal vez agujeros
con tantos solventes malolientes,
aunque si hoy un cardumen plasma
las burbujas de sus aletas.
‘El rumor del tiempo’
se llama lo muestreado
y hay tantos tiempismos sin agujas
que tiqueteando penden…
El nombre del pez
es de pescador siciliano
asi me suena ,almenos, Gaetano.
Ser pez y nombre de pescante:
esquizofrenia o salvacion?
Afuera de, gente corre y corre
numerada, llegando.
Algunos tierras y otro agua son.

PNOB&C


4abril2005
cronica 3
lo leì
"censurar el arte para no gastar dinero
es como para el reloj para detener el tiempo"
estaba escrito al vapor
en el muro de una obra
de uno de guatemala
pero argentino tambien.
dos bailaban abrazados
y las espinas,
creo que un hogar
y una silla
y globos atados a esa silla vacia.
oro,si, o bronce
en las talvez fotos
pero solo al principio.
en su principio èl
(al menos en lo mostrado)
denunciaba tribal trillado
luego
(al menos en lo mostrado)
el concepto la ironia
la poesia asceptica
la distancia.

todo al 10 de una calle
un domingo de post Papa,
en la cifra habia bar
restaurant y plantas varias,
unas fotos enmascaradas
que rezaban 'people i thoght i knew',
libreria, algo de moda
y gente con perros enanos.

PNOB sin C

cronica 2
-cachorra no duerme- paso,
-cachorra no duerme- paso,
hay alguien alli en el espacio oscuro?
Latentes los tranvias, estàn
Latentes los subtes, estàn
Latente mi sueño, està
En esta ciudad no de ensueño.

Banal cotidiano,
ir a comprar el diario alimento,
dònde?
En la saga del consumo o
En la ‘boutique organica’?
En la saga todo hay,
espacios llenos de todos,
ofertas ofertadas panzas reventadas
objetos acariciados de papeles etiquetados
mascaras bonitas pescado en mal estrado
a casa luego de
bolsas redundantes de tanta comida humeante
depojado del nutriente
en pos de las multis crecientes
en la boutique hay
pocos,
gentes ‘iluminadas’
que respiran mismo aire
en la ciudad ultrajada
un consumo debilucho
con los precios careteados
una rosquita de pascua
vale un diamante montado!
Pesticidas ausentes,
discernimiento fluorescente,
una causa disfrazada
de Susanita amafaldada.
bah chupemos este mate
de hierbas aromatizadas
la miseria no hace preguntas
tan acabadas…

PNOB&C


17_03_2005
cronica 1
calor calor. calor pegajoso.
cemento oloroso de pis y basura.
la usura china y todos sus 'made in',
la busqueda al tesoro del producto local.
un cafe lavado como un mate ya pasado
esta
sobre el fuego ausente de una cocina electrica.
la pequeña suena la muñeca estrella y habla un esperanto indescifrable.
el cielo tendria que ser celeste, pero la patina de consumo humano lo vela.
hoy nacen las cronicas del cochecito,
palabras desde una ciudad, un pueblo con nombre
pero ya anonimos.
desde este exilio, a veces interior,
escribe la pantera negra-oveja blanca y la cachorra.
PNOB&C
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en el parque hay un castillo
es el parque del castillo.
alli hay una escultura
que con la nieve 'fa paura'
se parece a una nave
de marcianos desgraciados
que leyendo 'el eternauta'
aprovechan la ocasion.

tambien hubo un italpark
con caballo embalsamado
y calesita de objetos
que te hacian siempre ganar.
ademas de algunos juegos
de mecanica engrasada
y de telas desnutridas
que escondian la obsenidad.

en el parque hay sirenas
son las sirenas del parque
que coronan un puente
del laguito artificial
hay algunos bolichitos
y algun que otro perrito
que en espacios reservados
se dedica a meditar.
adelante hay una fuente
con agua un poco fulera
y puestos de vendedores
carentes de ilusion.

talvez si meto un cospel
en la ranura olvidada
se despierte aquel duende
de lecturas encantadas,
y me enseñe a ver el parque
en su autentico esplendor
sacandome el baston blanco
para ayudar a un olmo
que cansado de dar peras
se prepara el funeral.

PNOB&C